DI COSA SI TRATTA

Imparare ad imparare - Nota delle insegnanti
Le insegnanti che conducono il "Laboratorio del Pensiero" avendo partecipato ad un corso di formazione sul metodo Feuerstein, hanno conseguito nel luglio 2002 il diploma e l'autorizzazione ad utilizzare gli strumenti del Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) di livello 1 e 2 .

Al laboratorio, che si svolge una volta alla settimana ed ha la durata di 45 minuti, partecipa l'intero gruppo classe; un'insegnante svolge la funzione di mediatore, un'insegnante prende nota di quanto viene detto.

Cos'è il Programma di Arricchimento Strumentale
Il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) è un programma di educazione cognitiva elaborato dal prof. Reuven Feuerstein, allievo di Piaget.

I materiali del PAS sono organizzati in eserciziari detti "Strumenti ", che propongono esercizi carta-matita focalizzati su specifiche aree cognitive.

Risolvere gli esercizi del PAS non è mai una questione di apprendimento meccanico o la semplice riproduzione di un'abilità appresa.

Il PAS rinforza sistematicamente le funzioni cognitive che mettono in grado gli alunni di definire problemi, operare connessioni e cogliere relazioni, motivare se stessi e migliorare il proprio metodo di lavoro: in altre parole di pensare in modo efficace.

Deliberatamente privi di specifici riferimenti a materie scolastiche, gli esercizi sono trasferibili a tutte le situazioni di vita.

In questo percorso l'insegnante svolge la funzione di mediatore: non dà risposte, ma indirizza ed orienta sull’analisi dei processi di pensiero messi in atto durante la soluzione di un problema.

Obiettivi
  • correggere le funzioni cognitive carenti
  • formare corrette abitudini cognitive
  • sviluppare concetti, strategie e operazioni mentali
  • produrre motivazione intrinseca
  • promuovere la capacità di introspezione e il pensiero riflessivo
  • trasformare l’individuo da passivo ricettore in attivo produttore di informazioni

ORGANIZZAZIONE PUNTI - COPERTINA


16 e 23 gennaio 2007

Osservate la scheda e guardate quali sono gli elementi che la compongono

  • Un bambino che ha chiuso gli occhi e ha un lapis in mano
  • Secondo me sta pensando

(L’insegnante ricorda di dire quali sono tutti gli elementi della scheda)

  • La costellazione
  • Una costellazione del gran carro e una frase
  • Un frase con i puntini
  • Sotto al disegno del bambino vedo una lavagna con una costellazione
  • Un riquadro in fondo dove c’è scritto una cosa
  • C’è una persona inchinata
  • C’è un piccolo spazio con delle informazioni

Osserviamo un elemento alla volta:

Il bambino:

  • Il bambino sta pensando perchè ha visto delle stelle e allora si immagina la costellazione del gran carro
  • Questo bambino sta pensando al cielo dove c’è questa costellazione
  • Questo bambino sta pensando perché la maestra ha disegnato sulla lavagna questa immagine e lui dice: - un momento sto pensando!

Da che cosa capisci che sta pensando?

  • Dal lapis in bocca
  • Perchè tiene gli occhi chiusi
  • Queste cose succedono in una scuola

Osservate il viso

  • È felice e sorride
  • Perché gli viene in mente qualcosa
  • Pensa alle stelle e le stelle sono belle
  • Giacomo ribadisce che la situazione si svolge a scuola
  • Valerio arrotola il foglio: sicuramente non è da solo
  • Può essere anche a casa
  • Il bambino tiene la testa inclinata

A che cosa serve pensare?

  • Quando non sappiamo una cosa
  • Di fronte a una situazione difficile, complicata
  • Di fronte ad un problema
  • Ci pensi, ci rifletti

Che cosa vuol dire riflettere?

  • Ragionare
  • Pensare

In quali altre situaizoni usiamo la parola "riflettere"?

  • Riflettere nello specchio
  • nell'acqua

Per riflettere su un problema che cosa facciamo?

  • Riflettiamo su quella cosa
  • Cominci a osservare bene

REGOLA:

  • Per risolvere un problema o rispondere a una domanda dobbiamo raccogliere le informazioni necessarie, elaborarle correttamente e dare la risposta in maniera chiara e precisa.
  • Elaborare, cioè lavorare per arrivare alla soluzione

Frase: un momento… sto pensando:

  • È la frase detta dal bambino
  • Questo bambino sta pensando ad una cosa
  • Dammi tempo per pensare
  • Devi avere tempo per pensare
  • Questo bambino si è distratto e dice: “un momento, sto pensando”
  • Perché forse ha un problema da risolvere

Le domande sono tutte difficile e complicate o ce ne sono di facili e difficili?

  • Se uno fa un problema, sempre quello, alla fine è facile
  • Ma se il problema è nuovo è difficile

Un momento:

  • Ci vuole il tempo necessario
  • Certe volte il momento dura tanto
  • Per un problema semplice ci vuole poco tempo


REGOLA:
Alcune domande sono facili altre possono sembrare difficili perché articolate e complesse. E’ perciò fondamentale che ciascuno utilizzi il tempo di cui ha bisogno.

ORGANIZZAZIONE PUNTI - PAGINA 1

30 gennaio 2007
Organizzazione dei punti: pagina 1, prima riga


Prima di tutto osserviamo il foglio

  • In questa scheda ci sono tanti pallini di dimensioni più grandi, più piccole.
  • Sembra geometria
  • Ci sono riquadri piccoli medi e grandi.
  • Si devono collegare i punti in modo da fare delle forme che sono al primo disegno.
  • Non solo al primo.
  • Bisogna fare col lapis delle linee che formano quadrati e triangoli.
  • Questi puntini che sono già stati uniti ti dicono.
  • Questi puntini sono messi in diverse posizioni.
  • Ci sono due schemi , nel primo va fatto un quadrato e un triangolo, nel secondo un quadrata e due triangoli.

Guardiamo bene il primo riquadro: che cosa ci possiamo fare?

  • In questi riquadri bisogna costruire delle forme
  • Unire i puntini per fare le figure
  • Le stesse forme che ci sono nel disegno le devi rifare collegando i punti
  • I punti sono sparsi e siccome sono sparsi noi bisogna immaginare le forme
  • Se non lo fai sbagli , se invece rifletti vengono le forme giuste.

Adesso con il lapis provate a fare solo il primo riquadro

  • Qualcuno ha collegato tutto nel modo sbagliato e ha fatto un pasticcio perchè non ha immaginato e riflettuto prima di fare le linee.
  • E più facile perchè le forme sono le stesse
  • Io invece ho capito che era facile perché ci sono dei punti più grossi e dei punti più piccoli.
  • Vogliono farci capire che i punti grandi vanno collegati insieme e formano un quadrato
  • I punti più grandi sono un aiuto
  • Sono un punto di riferimento.
  • In alcuni riquadri ci sono solo i punti piccoli.

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febbraio 2007
Organizzazione dei punti: resto della pagina 1



Breve riepilogo delle scoperte fatte anche attraverso i tentativi falliti.

Ci sono nella vita reale dei momenti nei quale è importante riflettere?

  • Quando fai la lezione
  • Io ho fatto le forme senza nemmeno pensare e ho fatto bene!

Cerchiamo di capire

  • Tu sempre pensi, però se c’è una cosa facile, lo sai subito.
  • Alcuni ci mettono un po’ meno tempo e altri ci mettono di più.
  • Io ho avuto bisogno di più tempo.

Ritorniamo alla domanda di prima: Ci sono nella vita reale dei momenti nei quale è importante riflettere?

  • Quando c’è un gioco nuovo chiede ad uno che lo sa fare.
  • La mia mamma non sapeva come cucinare una cosa e io gliel’ho detto
  • Io voglio andare a chitarra, mi informo
  • Se devi risolvere un indovinello, qualcuno ti dà un indizio e poi ci riesci.
  • Un bambino non sa il significato di una parola e usa il vocabolario.
  • Un bambino deve costruire qualcosa, non sa come fare e legge le istruzioni
  • Quando per la strada chiedi a qualcuno per sapere dove andare .

Se c’e un aiuto ci conviene sfruttarlo?

  • E quando qualcuno non vuole l’aiuto?
  • Sbaglierà

Fate la seconda e la terza riga, poi faremo le osservazioni

  • Maestra io le ho già immaginate!

Quale metodo e strategie avete usato?

  • Io prima faccio il gesto senza scrivere, poi se va bene lo scrivo
  • Io sfrutto l’aiuto dei punti grandi poi osservo bene i triangoli
  • Dopo aver immaginato uso il lapis leggero leggero , se va bene ci ripasso.
  • Io ho scoperto che all’inizio sono facili ma andando avanti sono sempre più difficili e quindi è necessario immaginare prima di fare.
  • maestra ma ci possono essere anche dei tranelli?
  • Una bambina che ha finito dice di no.

Quali strategie avete usato?

  • Mi sono immaginata i punti, ho pensato e dopo ho disegnato
  • Prima abbiamo pensato, poi se hai capito qualcosa lo fai.
  • Ho guardato i punti ho provato a collegare i punti grandi per costruire il quadrato, poi ho guardato i punti ne ho scelto uno a caso e nella mia immaginazione li ho collegati per costruire il modello
  • Io ne ho sbagliati tanti
  • Prima guardo il modello, poi i punti, e cerco il quadrato. I triangoli sono più difficili, possono venire più grandi e più piccoli. Sono rimasti meno punti, riguardavo il modello, prima facevo leggero col lapis.
  • Per vedere se ho fatto bene controllo col modello.

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6 marzo 2007
Organizzazione dei punti: pagina 1


La pagina viene riproposta dopo una conversazione dove sul tema "A cosa serve il lavoro sull'organizzazione dei punti? A chi non piace e a chi piace?


Facciamo di nuovo la pagina 1. Ricordate di tracciare le linee solo dopo avere costruito nella vostra mente l’immagine virtuale.

Alcuni bambini continuano a fare velocemente il lavoro.
Decidiamo di procedere con calma completando un riquadro alla volta.

Un bambino ha avuto bisogno di cancellare. Come si può evitare?

  • Abbiamo imparato a unire con calma senza pigiare troppo così, se devi cancellare , la traccia che resta non ti disturba.

In quali situazioni di gioco a casa o a scuola dovete affrontare una situazione simile a questa ?

  • Quando ricalco qualcosa usando la carta lucida devo andare con calma e non pigiare troppo.
    Quando, con le costruzioni devo fare una casa uguale al modello, io la faccio ma devo seguire il modello.

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13 marzo 2007
pagina 1


Come si fa a non dover usare la gomma per cancellare?

  • Scrivi solo quando sei sicuro
  • Pensare prima di scrivere
  • Guardare bene i punti e memorizzare come collegarli
  • Immaginare i punti uniti.
  • Prendere solo il lapis
  • Passare sopra prima con le mani così la maestra ci dice se va bene.
  • Andare piano, non avere fretta, per essere precisi.
  • Ridisegnare sopra un altro foglio tutti i punti come nella scheda, poi se va bene ricopiare

In quali situazioni sia di gioco che della vita non possiamo ritornare indietro?

  • Quando tu fai un disegno con il pennarello.
  • Quando dico una parolaccia
  • Quando devo incollare una cosa per aggiustarla
  • Se fai un disegno con il colore, se ne spruzzi troppo
  • Nella battaglia navale bisogna dire le coordinate , se sbagli, non puoi più tornare indietro

Nei giochi:

  • Per esempio quando uno vuole vedere il DVD e lo rompe non può più vederlo.
  • Quando vado sui pattini se cado mi faccio male
  • Io di solito quando vado a equitazione e casco
  • Devo stringere bene la sella non devo stringere troppo le gambe ecc

Nella vita quotidiana:

  • Quando tu vai in macchina e fai un incidente non puoi più tornare indietro.
  • Quando andavo in bicicletta, andavo forte e sono caduto, ho preso una botta.
  • Quando sono scivolata sul ghiaccio perché c’era l’acqua
  • Una volta ho rotto un CD dei giochi della play –station.
  • Quando chiudi la porta e ti restano le dita nella porta.
  • Quando esci di casa, chiudi la porta e lasci le chiavi in casa.
  • Mi sono seduto e senza accorgermene, ho rotto una lucine della bici che avevo messo lì.

Date dei consigli ai bimbi che, pur avendoci provato, ancora trovano difficoltà a organizzare i punti, pensano che non ci riusciranno mai e non amano fare questo lavoro:

  • Almeno provateci
  • Concentratevi.
  • Io vorrei prima fare una domanda: -Ma voi vi impegnate? - Sì! - Allora vuol dire che non vi impegnate abbastanza.
  • Anch’io pensavo di impegnarmi abbastanza ma poi ho scoperto che potevo impegnarmi di più!


Completiamo tutti la terza riga

Tre bambini che prima erano in difficoltà hanno finito rapidamente.

  • Prima ho pensato poi ho tracciato le linee.
  • io mi sono ricordato il lavoro della volta scorsa.
  • io ho fatto gli stessi errori (insegnante: - No, hai fatto un solo errore).
  • Una bambina esprime stupore nei confronti di un compagno che, avendo superato le difficoltà che trovava, non le è sembrato contento del suo risultato.
  • ma io ero contento!
  • Ma allora perché hai detto al tuo compagno di banco ” Era meglio se facevamo male!”
  • Ma io scherzavo!

ORGANIZZAZIONE PUNTI - PAGINA 2


20 febbraio 2007

Osservazioni

  • non ci sono i punti grandi
  • quindi sarà più difficile
  • ci sono sempre le stesse forme da ripetere
  • bisogna ricostruire un quadrato e due triangoli
  • i triangoli sono uguali
Come possiamo chiamare le figure già disegnate?

  • Esempi
  • Modelli
Cominciamo a completare
  • Non è facile vedere il quadrato
  • Io non riesco a trovare i triangoli uguali
Alcuni bambini hanno finito la prima riga in tempi rapidi. Altri provano e riprovano cancellando senza riuscire.
  • Io mi sono immaginata ho provato con la mente a vedere se andavano bene.
  • Anch’io ci provavo, pensavo ad una forma, se non la trovavo ne cercavo un’altra.
Perché è stato difficile trovare il quadrato?
  • Perché non ci sono gli aiuti.
  • Perché i punti sono tutti misti.
  • Sono tutti mescolati
  • Sono tutti sparsi.
  • Sono tutti a giro, in disordine.
  • Non hanno un ordine
...rispetto a cosa?

  • Sono in disordine rispetto all’esempio.
Che cosa hanno di diverso rispetto all’esempio?

  • Le figure sono in una posizione diversa da quelle dell’esempio.
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27 febbraio 2007


Si distribuiscono le pagine per proseguire il lavoro, ma diversi bambini esprimono commenti di disappunto sul lavoro stesso, quindi si decide di dedicare l'ora di oggi per la discussione su questo problema


Cosa ne pensate di questo lavoro? A chi non piace e a chi piace?

  • All’inizio mi piaceva, adesso è stancante.
  • All’inizio mi piaceva, poi siccome sbaglio sempre non mi piace più.
  • Non è mai piaciuto. Mi annoio, sempre ascoltare, parlare.
  • Io prima lo trovavo bello, poi tutte le volte fare quello…
  • All’inizio mi piaceva ( scheda del bambino che pensava alla costellazione) tantissimo, poi ormai lo sapevo, non mi piace più.
  • Il primo lavoro non mi è piaciuto poi, sì
  • Non mi è piaciuto neanche dall’inizio. Non facevamo niente.
  • Il bambino che pensava non mi è piaciuto, poi gli altri sì
  • Mi è piaciuto molto, secondo me serve. Mi diverte, mi sembra un gioco, è bellino perché alleni la tua mente.
  • Mi piace, è divertente, è un rompicapo, si imparano parole nuove o cose che non si sapevano ancora.
  • Fa riflettere. Mi insegna a fare le cose.
  • Ti serve nella vita.
  • Non mi piace perché non lo so fare.

.Nella vostra vita quotidiana ci sono situazioni simili a quella nella quale vi trovate con i punti?

  • Quando io a casa non so che cosa fare. Perché normalmente quando gioco dopo un po’ mi annoio. Di solito gioco con quello che so fare.
  • Io quando a casa voglio fare un disegno, prima me lo immagino poi lo faccio, ma tante volte non sono soddisfatta del risultato.
  • A casa quando voglio costruire qualcosa ci penso, dico: “viene bello”e lo faccio. Poi magari, mi crolla tutto.
  • Quando voglio giocare, comincio e dopo poco lascio tutto lì e vado via.
  • Quando voglio fare un mobile comincio, on mi viene bene come l’ho pensato e smetto
  • La voglio fare bene alla prima volta. Subito.
  • Adesso ho capito che non va bene e prima di cambiare idea riprovo.
Qualcuno ha detto: “Se una cosa non la so fare subito non mi piace e ci provo nemmeno a farla”. Chi vuole dare dei suggerimenti ai compagni con questo problema?

SUGGERIMENTI :

  • Tu pensi di non saperlo fare, ma invece alla fine vedrai che ti riesce!
  • Forse non sanno farlo perché non ci mettono impegno. Ti sembra di impegnarti, ma se non ti riesce vuol dire che non ti impegni.
  • Secondi me noi non ci mettiamo impegno. Anche se ci metti tanto tempo tanto non è una gara a chi arriva primo od ultimo, forse ci riesci.
  • Secondo me noi non dobbiamo aiutarvi, voi lo dovete capire da soli , perché in fondo ognuno ha bisogno del suo tempo.
  • Hanno ragione quelli che gli piace perché noi bisogna usare la nostra testa Sennò poi ragioni con la testa di un altro
  • Io quando faccio questa scheda cerco sempre di impegnarmi, ma trovo solo i quadrati.
  • Secondo me non c’è nessuna possibilità che diventi un lavoro divertente!

ILLUSTRAZIONI - COPERTINA



20 marzo 2007


Identificate tutti gli elementi di questa pagina poi li osserveremo uno ad uno.


  • Gli elementi sono due: questa immagine del bambino e quello dove sono i due signori che secondo me litigano.


Quali altri elementi ci sono?

  • C’è anche una scritta.
  • C’è anche un omino piccolo piccolo in basso.


Da dove cominciamo?

  • Dal bambino no, perché l’abbiamo già osservato.
  • C’è un bambino sta pensando con un lapis appoggiato alla bocca.
  • Gli occhi sono chiusi perché si sta concentrando.
  • E' felice perché sta pensando a quello che c'è disegnato accanto
  • E’ felice perché pensa allo scherzo che ha fatto.
  • L’altra volta abbiamo detto che questo bambino pensava alla costellazione.

Osserviamo le due immagini ( bambino e staccionata) insieme

  • Queste immagini possono essere collegate o non collegate, non lo sappiamo.
  • Forse sta pensando a qualcuno che gli piace.
  • Queste due immagini secondo me sono collegate perché se c’era disegnato qualcuno che sparava, lui non poteva essere felice.

Cosa sta accadendo nell'immagine della staccionata?

  • Un omino colora una staccionata e nel colorare ha pitturato anche un signore.
  • Ha sbagliato perché credeva che fosse un pezzo di staccionata
  • E l’omino è arrabbiato
  • Secondo me era un po' distratto
  • Il signore che sta dipingendo la staccionata ha visto che la maglia era marrone, allora pensava che fosse un altro pezzo di staccionata, non l’ha fatto apposta.
  • Secondo me l'ha fatto per scherzo. Perché lui gli voleva verniciare le sbarre perché gli voleva bene, ma lui era uno che brontolava, e lui per fargli un dispetto l'ha colorato tutto
  • Alcune staccionate hanno il cancello a punta, lui non se ne è accorto
  • Siccome lui era distratto ha colorato tutto.
  • Questo pittore ha dipinto la staccionata perché era distratto.
  • Perché pensava a qualcos’altro.
  • Era distratto e sia la staccionata che l’omino erano bianchi, non ha visto che era un uomo.
  • Secondo me è talmente stanco che non si accorge di niente.
  • L’imbianchino è sì stanco, ma non ha tanta voglia di lavorare, è distratto
  • Sta pensando ai soldi che guadagnerà
  • L’omino ha detto che pagherà poco l’imbianchino, allora lui lo ha dipinto.

Quando vi capita di essere distratti?


A CASA

  • Un giorno stavo martellando dei chiodi poi ho guardato da un’altra parte e il chiodo mi si è conficcato per intero nella terra mentre non volevo.(Nico)
  • In un parco c’era un cartello, stavo parlando con mia zia e ho sbattuto contro il cartello (Giacomo)
  • Mentre gioco al game-boy e mi domandano qualcosa non rispondo. (Valerio)
  • Spesso vado nelle terre, lì c’è tanta mota. Guardavo un uccellino sopra una mucca. Mi sono distratto, ho inciampato e sono caduto nella mota. (Elia)
  • Ero con la minimoto e mio fratello con la moto mi accompagnava, sono entrato in un terreno che non era mio (Jacopo)
  • Allo zoo non ho visto il cartello che non bisognava dare da mangiare agli animali e gliel’ho dato. (Laura)
  • Con la bici, mi son distratta, e sono caduta. (Miranda)
  • Stavo andando in bici, la mia mamma mi ha chiamato, mi sono girata, c'era un muro e ci ho rotto tutta la bici (Francesca)
  • Stavo camminando sul terrazzo, la mia mamma mi ha chiamato e sono scivolato sullo skate-board. (Alessio)
  • Camminavo, ero distratta e sono piombata addosso al mio cane, si è arrabbiato e io ho inciampato.(Erica)
  • Stavo giocando ad un gioco da tavolo, avevo in mente la mia combinazione, poi mi sono distratta, me la sono dimenticata ed ho perso. (Anna)

ILLUSTRAZIONI - PAGINA 1



27 marzo 2007
(Classi terza e quinta insieme)



Osservate attentamente le illustrazioni

PRIMA VIGNETTA

  • nella prima vignetta ci sono due rane, una piccola rana vede l’elefante e misura la grandezza dell’elefante.
  • Ha individuato l’elefante come elemento importante.
  • La rana vuole diventare grande come l’elefante.

SECONDA VIGNETTA

  • La rana pur di diventare grande come l’elefante si gonfia
  • Io vedo una rana che sta pensando e vuole diventare grande come l’elefante e lo prende in giro. Quest’altra rana sul fungo non capisce che cosa sta succedendo.
  • Lei sta pensando che sta diventando grande come lui
  • Però se lo immagina.
  • In tutte le vignette c’è sempre un albero.
  • Che cosa centra ? chiedono indispettite due bambine
  • Qualche volta è più piccolo.
  • Ma che cosa centra ?
  • Secondo me l’albero si può tralasciare.
  • Secondo me ci dice che siamo sempre nello stesso ambiente.
  • Questo albero, insieme ad altri elementi, servono a farci capire che la scena si svolge sempre nello stesso luogo.
  • La rana nella seconda vignetta pensa ad un progetto
  • La rana piccola si domanda a che cosa pensa l’altra rana.

Come mai nella seconda vignetta la rana ha i punti interrogativi?

  • Perché la vede allegra e capisce che sta tramando qualcosa.
  • Vede la rana che si sta gonfiando.
  • No, non si è gonfiata ha solo cambiato posizione.
  • Io penso che questa rana si stia gonfiando.
  • Io credo che abbia mangiato l’elefante.
  • La rana si vede da un punto di vista diverso.
  • Io credo che l'ipotesi che la rana ha mangiato l'elefante sia da prendere in considerazione, ha le zampe sulla pancia, come per dire che è sazia
  • Anche l’ipotesi di Mattia potrebbe essere vera.5
  • Secondo me l’elefante della seconda vignetta è il piccolo dell’elefante della prima vignetta.
  • Io una storia simile l’ho letta, c’era un bue ma la rana voleva gonfiarsi……..
  • Ma l’elefante e la rana non possono essere nello stesso habitat.
  • Ma come fa una rana a mangiare un elefante?

TERZA VIGNETTA

  • C’è la rana più piccola che ha un punto esclamativo sulla testa
  • Sta dicendo: "Ma cosa fa ?"
  • E rimasta impressionata e impaurita perché non vuole diventare così grossa
  • Stupore. Perché si è mangiato l’elefante.
  • No, perché in lontananza ci sono degli elefanti.

QUARTA VIGNETTA

  • Ci sono posizioni diverse
  • La rana grande è scoppiata.
  • La rana piccola piange perché ha perso la sua amica.
  • E un po' come la storia della staccionata, per distrazione

Dopo tutte queste osservazioni ricaviamone una conclusione

  • Non andare incontro al pericolo
  • Non provare a fare l’impossibile perché ci puoi anche rimettere
  • la rana era così desiderosa di diventare grande come l’elefante che non ha pensato alle conseguenze.
  • Il progetto te lo devi fare bene, sennò poi ti viene male. Non ha pensato al futuro.
  • Lei pensava che fosse un bellissimo progetto.
  • Lei non si è fatta un progetto ma solo un’idea.

Racconta una tua esperienza in cui hai avuto un’idea e l’hai realizzata in modo impulsivo, senza pensare alle conseguenze.

  • Un giorno di tanti mesi fa, mentre stavo andando con Alessio in bicicletta, mi sono scontrato con un motorino. Dalla paura di esser picchiato sono scappato e mi sono ritrovato vicino a Lari. (Jacopo)
  • Un giorno d'estate vicino a casa trovai delle bombolette spray colorate e mi venne l'idea di colorare, e la prima cosa che ho colorato è stata la macchina del mio vicino di casa che si è arrabbiato molto. Ma menomale il mio papà è riuscito a pulirla. (Valerio)
  • Ieri l'altro facevo l'album fotografico e scrivevo sotto alle foto della Comunione di mio fratello le didascalie. Io ho detto alla mia mamma che lo stavo facendo e lei mi ha detto: "NO!". Io ho ribadito: " L'ho scritto con la penna non cancellabile..." (Lisa)
  • Qualche mese fa sono andata in un ripostiglio che appartiene a mia nonna e ho visto uno scatolone dove pensavo che ci fosse un gioco di quando ero piccola. Poiché era sopra un armadio, senza pensarci tanto ho preso un panchettino e ci sono salita sopra. Avevo quasi preso lo scatolone, ma il panchettino era fragile e si è rotta una gamba, così io sono caduta e lo scatolone è caduto sopra di me. (Francesca)
  • Io un pomeriggio d'estate sono andato al mio capannone, c'era un mio amico e abbiamo giocato a pallone vicino a una casa. Io ho tirato forte al mio amico e ho preso in pieno una finestra a vetri ed è caduta in mille pezzi. Di conseguenza appena sono arrivato a casa ho preso tante brontolate. (Nico)
  • Una volta io stavo facendo la lezione di italiano, e pure molto difficile. Quando avevo quasi finito la lezione, feci uno sbaglio con la penna non cancellabile e allora mi feci prestare la cancellina dalla mia sorella. Mentre cancellavo mi uscì tutta la scolorina e dovetti rifare tutta la lezione. (Anna)
  • Una volta mentre andavo sui pattini volevo saltare uno scalino, ma sono caduto all'indietro. (Giacomo)
  • Una volta io volevo sdraiarmi sui poggiatesta dell'auto, ma sono caduto tra i sedili anteriori (Giacomo)
  • Per poter giocare con le mie amiche ho detto alla mia mamma una bugia: di non avere la lezione per casa. Poi la mia mamma ha scoperto che invece avevo i compiti da fare. Così me li ha fatti fare tutti dopo cena, e il giorno seguente mi ha tenuto chiusa in casa. (Erica)
  • Un giorno io ero distratta e ho versato un po' di acqua, quando ero a mensa. (Laura)

ILLUSTRAZIONI - PAGINA 2a


17 aprile e 8 maggio 2007


Riepilogo dela regola ricavata dalla scheda precedente.
Avere un comportamento impulsivo.

PRIMA E SECONDA VIGNETTA

  • Vedo due asini che camminano e sono un po’ disperati (Miranda)

Da cosa lo capisci?

  • Perché hanno il muso triste. Miranda
  • Sono disperati perché sono legati uno all’altro. Alessio
  • Sulla destra e sulla sinistra vedeo delle canne e del mais. Giacomo
  • L’asino di sinistra ha gli occhi puntati a sinistra, quello di destra ha gli occhi puntati a destra. Jacopo
  • Probabilmente vogliono mangiare il mais. Nico
  • Un asino ha le orecchie più corte. Elia
  • Forse uno vuole andare a destra e uno a sinistra, perché c’è più mais a destra. Elia
  • Che cosa centra la lunghezza delle orecchie degli asini?!. Viola
  • Forse per farci capire che uno deglI asini è più grande dell’altro. Jacopo
  • Forse perché quello più grande vuole mangiare il piccolo. Anna
  • L’asino più piccolo deve mangiare di più. Miranda
  • L’asino più grande pensa di aver bisogno di mangiare di più. Anna

Miranda insiste e ribadisce la sua ipotesi.

  • l’asino grande deve far mangiare di più il piccolo. Lisa
  • secondo me uno può essere più piccolo ma avere la stessa età. Elia
  • l’asino più grande vuole andare da quella parte
  • Anche a matematica abbiamo visto che non sempre chi è più grande pesa di più.
  • Anche chi è alto può voler mangiare poco. Erica
  • All’inizio non avevamo mai idee, adesso in continuazione ci vengono tante idee.
  • Qualcuno sostiene che chie è più alto è più intelligente ma non sempre e così. Lisa
  • Viola è piccola ma e molto brava. Miranda
  • L’asino di sx vuole andare a sinistra perche c’è il mais più basso e lo mangia meglio. Jacopo
  • Nella seconda vignetta gli asini si sono scambiati di posto e alla corda c’è un nodo. Myr

L’insegnante invita due bambini che non hanno detto nulla a dire che cosa hanno fatto in tutto questo tempo e poi li invita a fare le loro osservazioni sulla vigentta. I bambini tacciono. I compagni incalzano. Un dei due afferma di aver giocato, l'altra afferma di non aver da dire niente.


In tutte le vignette c’è sempre il mais; possiamo dire che il mais è un obiettivo?

Perché?

  • Vogliono mangiare.
  • Questi due ciuchini vogliono mangiare del mais ma sono legati ad una corda che stanno tirando per romperla e andare a mangiare il mais.Valerio
  • Loro non riescono ad andare a mangiare il mais perché la corda è troppo corta. Aurora
  • Se gli asini ragionassero un po', insieme, si potrebbero spostare prima da una parte e poi dall’altra così potrebbero mangiare tutti e due. Francesca
  • Questi asini: uno ha lo sguardo tranquillo e uno un po’ arrabbiato, quindi quello che sembra più docile, più calmo potrebbe seguire l’altro. Elia
  • Secondo me gli asini vogliono tagliare la corda cioè scappare. Giacomo
  • Forse ci sono dei padroni dietro i canneti che li stanno chiamando. Myr

TERZA VIGNETTA

  • Questi due asini disperati che si chiedono: - Ma come si potrebbe fare?
  • Sembra che piangano. Valerio
  • Hanno la lungua di fuori perché sono stanchissimi. Myr, Aurora
  • Se hanno la lingua fuori hanno fame. Valerio
  • Secondo me sono possibili entrambe. Anna
  • Può darsi, non si può sapere. Valerio
  • Gli asini possono andare a mangiare o a bere.
  • Di certo hanno rinunciato a tirare.
  • Vedo che le code vanno dalla stessa parte. Viola
  • Sono rimasti fermi a pensare. Lisa
  • Prima non avevano pensato come raggiungere il loro obiettivo. Lisa
  • Tutte le schede ci invitano a pensare. Viola
  • Noi a volte facciamo delle cose senza ragionare, pensiamo all’obiettivo ma non a come raggiungerlo. Lisa

Racconto un episodio in cui, per non aver considerato degli ostacoli e la presenza di altri, ho agito d’impulso ed ho mancato l’obiettivo.

  • Io ero al compleanno della mia amica Carolina. Al compleanno facevamo molti giochi, uno di questi consisteva nel fare una corsa con una gamba legata a quella di una compagna e nello stesso tempo raccogliere delle caramelle che erano in terra. Chi arrivava al traguardo con più caramelle vinceva. Io e Carolina non abbiamo considerato che dovevamo metterci d'accordo su quale caramella raccogliere. Allora siamo andate in due parti diverse, quindi siamo cascate e abbiamo perso. (Francesca)
  • Un giorno stavo giocando con la mia amica, poi lei ha voluto giocare ad un gioco ed io a un altro e alla fine nessuna delle due ha giocato. (Viola)
  • Una volta giocavo con una mia amica. Io volevo giocare a nascondino e lei a rinchiappino. Non ci siamo messe d'accordo e alla fine non abbiamo giocato. (Lisa)
  • Un giorno io e il mio fratello Andrea si voleva giocare ognuno a un gioco diverso, e alla fine non s'è fatto nessun gioco. (Laura)
  • Al compleanno di Giulia, una mia amica, dovevamo fare un gioco che consisteva nel non farsi acchiappare dal lupo (un bambino). Però dovevamo stare in coppia. Io e Giulia eravamo in coppia insieme. All'inizio io l'avvertivo, cioè le dicevo da che parte andare, ma proprio quando il lupo stava per acchiapparci, non l'ho avvertita e quindi, una di qui e una di là, siamo cadute. (Erica)

  • Io e il mio babbo eravamo sui pattini da ghiaccio e ci davamo la mano, a un certo punto io volevo andare a destra e il mio babbo a sinistra e alla fine siamo cascati per terra. Alessio

  • Io un giorno sono andato al Green Park e c'erano i quod. Io ci sono andato sopra, però quando volevo sorpassare si è incastrata la mia ruota contro la ruota di quell'altro. Elia

  • Una volta io e un mio amico volevamo vedere due film diversi, ma non ci siamo messi d'accordo e non abbiamo visto nessuno dei due film. Giacomo

ILLUSTRAZIONI - PAGINA 2b


22 maggio 2007

DESCRIVIAMO LE DUE VIGNETTE

PRIMA VIGNETTA:

  • Ci sono due asini, sempre legati, che stanno mangiando tutti e due dalla stessa parte.
    Loro due si sono trovati d’accordo e hanno deciso come fare. Valerio
  • L'ipotesi fatta da Francesca era giusta. Lisa
  • Due asini vanno d’accordo, ora sono amici, ma non tanto perché uno tira. Jacopo
  • Ma prima erano nemici. Erica
  • Non erano nemici, semplicemente non si trovavano d’accordo. Francesca

SECONDA VIGNETTA

  • Questi due asini hanno finito il mais a sinistra, allora stanno andando a destra, dove voleva andare l’altro asino. Elia
  • Gli asini mangiano insieme l’altro cespuglio. Giacomo
  • Prima hanno mangiato il cespuglio grande, ora quello piccolo, si sono messi d’accordo. Myr
  • Gli asini sembra che si guardino. Laura
  • L’asino a destra guarda negli occhi l’altro e cominciano di nuovo a non andare d’accordo. Nico

Che cosa vuol dire andare d’accordo?

  • Pensare allo stesso modo. Lisa
  • Trovare una cosa che vada bene per tutti e due. Viola
  • Prendere insieme una decisione. Francesca
  • Se uno vuole fare un gioco con un altro bimbo insieme si mettono d’accordo. Myr

Da questa situazione, in generale che cosa abbiamo imparato?

  • Abbiamo imparato ad andare d’accordo con gli altri, non discutere. Alessio
  • Mi devo sempre mettere d’accordo con gli altri perchè se non c’è accordo non si combina nulla . Viola


Ricaviamone una regola:
Se devi risolvere una situazione insieme a qualcun altro, prima mettetevi d'accordo su come farlo (Condivisa da tutti)


Le nostre esperienze:

  • Quando ci ritroviamo io e Lisa diciamo i giochi che volgiamo fare. Ci mettiamo d'accordo e prima giochiamo al gioco che preferisce lei e dopo al gioco che piace più a me. Così siamo tutte e due felici. Francesca
  • Una volta giocavamo con delle amiche e una voleva giocare ad un gioco e l'altra ad un altro. Io ho proposto "Prima facciamo un gioco e dpo un altro" e alla fine abbiamo giocato. Lisa
  • Oggi io e un mio amico ci siamo incontrati a casa mia. Io volevo giocare alla play-station mentre lui voleva giocare con i soldatini. Abbiamo litigato, ma poi abbiamo deciso insieme di giocare a pallone perché era una bella giornata. Valerio
  • Una volta io ed una mia amica volevamo giocare io ad un gioco e lei ad un altro, poi ci siamo messe d'accordo e abbiamo deciso per un gioco che piaceva a tutte e due. Viola
  • Un giono io con una mia amica ho litigato, ma poi ci siamo messe d'accordo e aabbiamo giocato tutto il giorno insieme. Laura
  • Io e Elvis discutevamo su che gioco scegliere, perché Elvis voleva giocare ad un gioco eio ad un altro. Alla fine abbiamo deciso che proma si faceva un gioco e poi l'altro. Alessio
  • Io ieri sono andato con Marco a giocare, ci siamo messi d'accordo per giocare a pallone e l'abbiamo fatto insieme. Nico
  • Io ho un'amica che si chiama Iolanda e ci gioco ogni giorno in piazza, ma qualche volta dobbiamo discutere per via dei giochi che facciamo. Finalmente un giorno ci siamo trovate d'accordo, proma abbiamo giocato a nascondino, poi alle belle statuine. Insieme a noi si sono uniti anche altri bambini del paese. Erica
  • Una volta io e un mio amico volevamo vedere due film diversi, ma non ci siamo messi d'accordo e non abbiamo visto nessuno dei due film. Ma poi ci siamo messi d'accordo e abbiamo visto un altro film. Giacomo

QUANDO ERAVAMO IN SECONDA


GRUPPO A: Laura, Aurora, Jacopo, Nico, Anna, Alessio, Francesca, Giacomo


GRUPPO B: Valerio, Myr, Miranda, Elia, Erica, Dean, Lisa, Viola


DURATA DELL’ATTIVITA’: 30 minuti per ognuno dei due gruppi


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23 NOVEMBRE 2005

GRUPPO A

Parliamo del gioco del girotondo
Aurora: lo facevo da piccolina
Laura: girogirotondo

E’ chiaro per tutti?
Nico: bisogna prendersi tutti per mano e girare, poi si dice “GIROGIROTONDO...” e ci si butta giù per terra
Anna: prima ci si prende per mano, si fa un cerchio

Allora: prima ci si prende per mano e si gira e poi si canta?
Nico: no, contemporaneamente!

Gli alunni si mettono tutti i cerchio e fanno girotondo

Jacopo: bisogna cascare in ginocchio per terra
Nico: e io come ho fatto?
Anna: se non si casca con le ginocchia per terra ci si fa male

Perché Jacopo ha sentito il bisogno di precisare come si cade?
Jacopo: perché alcuni erano caduti in un'altra posizione

Allora lo dobbiamo rifare
Tutti lo fanno di nuovo e ora va bene. Tutti sono soddisfatti, vogliono rifarlo

Ripartite da dove eravate, per terra
Lo fanno di nuovo

Rimanete per terra in cerchio - la prima volta è andato tutto bene?
Nico: no, qualcuno è caduto male, allora lo abbiamo rifatto ed è venuto bene,
la prima volta non era venuto bene

Ma se lo sapevate già fare, perché la prima volta non è venuto bene?
Giacomo: Perché non ci ricordavamo bene come si faceva, era tanto che non si faceva
Alessio: era dall’asilo che non si faceva

Come avete fatto a ricordare?
Alessio: ci abbiamo pensato, poi ce lo siamo ricordato

E’ importante ricordarsi le cose. E per ricordarsi bene le cose bisogna andare a ripescare nella nostra memoria. Avete altri giochi o situazioni cui vi dovete ricordare che cosa dovete fare prima e dopo? A scuola, ci sono situazioni in cui prima di agire bisogna pensare e ricordare?
Francesca: a Lisa è venuto in mente di un gioco che si faceva all’asilo. E’ venuto in mente a lei e si è fatto, però prima abbiamo dovuto pensarci un po’ e allora ce lo siamo ricordato

Come si chiama questo gioco?
Francesca: FORNAIO E’ PRONTO IL PANE
Aurora: mi è venuto in mente il gioco della volpe che si faceva con la maestra Lucia: uno deve fare la volpe e gli altri devono cantare facendo finta di essere galline

L’hai fatto di recente, e insieme a chi?
Aurora: Sì, l’ho fatto all’asilo
Laura: io non mi ricordo il nome del gioco, lo facevo all’asilo, ...non mi riesce dirlo...però l’ho fatto a casa, con mio fratello

Almeno ti ricordi qualcosa?
Laura: con i regoli, e si è costruito un paesaggio
Jacopo: invece ieri io e Lisa abbiamo fatto un gioco quasi uguale a quello di Francesca, che uno ordinava le pizze e Lisa le doveva fare
Nico: io invece con Elia l’ho fatto che ero al mio capannone e si portava la terra…

Laura, quando hai detto che con tuo fratello avete costruito un paesaggio, potevi costituire il paesaggio senza prendere prima i regoli?
Laura: no, come facevo?!

Ora cambiamo situazione: per esempio a casa. Mi dai una bottiglia d’acqua? Ho tanta sete (l’insegnante, presa la bottiglia, fa il gesto di bere senza togliere il tappo)
Jacopo. NO! Non si beve così, perché la bottiglia è chiusa, non si può bere
Laura: prima la dovevi aprire
Nico: e poi bevi
Laura: ti sei scordata di aprire la bottiglia!

E se devo fare altre cose?
Nico: se hai l’astuccio chiuso prima devi aprirlo per prendere il lapis
Anna: se vuoi il quaderno nello zaino prima devi aprire lo zaino
Aurora: se devi andare a casa non è che sei invisibile e puoi entrare, devi prendere le chiavi, inserire nel buco, poi giri la chiave e entri
Jacopo: se vuoi prendere una cosa dall’armadietto, devi prima aprire l’armadietto
Anna: per salire da qualche parte ti serve la scala, prima devi prendere la scala

E poi sono a posto? Posso salire
Laura: prima lo devi aprire e poi sali


GRUPPO B

Vi propongo un gioco, sarà un gioco molto semplice e probabilmente molti di voi lo conoscono già. Prima di farlo , se qualcuno lo conosce ci potrà aiutare
Viola: dicendoci le regole del gioco, e cosa bisogna fare: se bisogna stare fermi…

...e ce lo comunichiamo, ma come?
Lisa: lo dobbiamo dire in maniera chiara
Erica: perché sennò gli altri non capiscono e poi sbagliano

Il gioco è il GIROTONDO
Valerio: girogirotondo.....
Viola: noi bisogna mettersi in tondo, ci si prende le mani, si gira, si dice “gi...”
Elia: e poi devi anche seguire quello che ti dice “caschi in terra” e poi te devi cascare in terra

Fatelo
tutti lo fanno

E’ andata bene?
Lisa: io sono cascata in ginocchio
Erica: io sono cascata col sedere per terra
Valerio: Anch’io ho battuto una culata
Viola: anch’io
Elia: io mi sono fatto male al ginocchio

Ma come mai qualcuno si è fatto male al sedere a qualcuno al ginocchio?
Viola: perché non siamo stati precisi
Valerio: Se si cascava bisognava cascare tutti uguale
Lisa: bisognava chiarirci in che modo cascare:

Ma ci si può chiarire dopo!
Lisa: NO! Perché sennò non si sa come fare
Elia: decidiamo come vogliamo cadere e poi si fa tutti.

Cosa proponi?
Elia: in ginocchio
Dean: non col sedere

La maggioranza decide di cadere in ginocchio

Elia: però piano!

Lo fanno

O come mai Valerio ha detto “OHI!” ?
Elia: perché è caduto forte

Come eravamo d’accordo?
Valerio: che si cadeva in ginocchio piano

Allora, se avevi capito bene, perché non l’hai fatto?
Valerio: perché ho fatto più forte…e mi sono fatto male al ginocchio

Ma perché?
Valerio: perché stavo scivolando
Elia: perché non è stato attento mentre ha fatto il movimento
Viola: mi sembrava che fosse uscito dal cerchio per bere

Chi sa spiegare perché Valerio si è fatto male?
Viola: ascoltavo la maestra, mica guardavo Valerio!

Ma come mai se Valerio sapeva bene come doveva cadere, non lo ha fatto?
Elia: a me è capitato, a casa si erano fatte le regole e io sono caduto in ginocchio, e il mio babbo non voleva

Esempio del fiore giallo e verde delle maestre:
Valerio: hai sbagliato!

Perché?
Valerio: non hai fatto quello he ti ha detto al maestra

Perché non ho sentito bene?
Valerio: hai fatto tutto all’incontrario, perché non ti sei ricordata il verde

E cosa dovevo fare per ricordarlo?
Elia: dovevi ridirlo

Oppure?
Valerio: ripensare nella mente

Invece sono arrivata e ho fatto in fretta
Elia. Invece uno si ricorda, ci pensa
Valerio: si ricorda e impara come gli ha detto la maestra

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7 dicembre 2005

GRUPPO B

Qual è la posizione di partenza?
Elia: in cerchio, seduti

Faremo prima un gioco semplice che forse già conoscete, da questo partiremo per fare osservazioni e vedere a cosa ci serve. Il gioco di oggi dovrà servire a organizzare lo spazio e anche a controllare il proprio corpo e le parti del proprio corpo

Tutti fanno un movimento delle braccia

Seguite il movinmeto di Valerio
Lisa- ma va veloce!

Andavano tutti alla stessa ritmo?
Jacopo- io no

Qual è la difficoltà?
Aurora- ci sono riuscita poco bene, perchè non sapevo andare veloce come lui

Proviamo a farlo lento come Aurora. Guardiamo Aurora
Lisa- va troppo lenta

Tutti avete seguito il ritmo di Valerio?
Dean- Valerio era troppo veloce
Myr- neanche io perchè era velocissimo per me
Aurora– andava tropo veloce
Jacopo- a me mi riusciva
Lisa – mi riusciva, però era veloce
Erica- prima seguivo il ritmo veloce, poi mi fermavo un po’ di volte
Miranda- troppo veloce
Elia- mi si stancavano le braccia perchè andava tropo veloce

E quello di Aurora era lento
Valerio- no, andava troppo lento
Lisa- riproviamoci, ma bisogna andare allo stesso ritmo
Elia- si parte tutti contemporaneamente e si va allo stesso tempo e poi si finisce tutti allo stesso momento

Possiamo anche far muovere un’altra parte del corpo, per esempio le mani
Valerio- se vai piano mi fanno male le braccia, se lo faccio veloce mi si scrocchiano

Lo fanno veloce

Elia- è faticoso andare veloce
Jacopo- veloce
Erica- perché Valerio fa così?! Cambia il movimento
Jacopo- ci credo che non si stanca! Cambia movimento

Riproviamo veloci, ma manteniamo lo stesso movimento
Valerio- mi sentono le braccia! – mi sembra di essere morto – e più faticoso il gesto veloce- è facile il movimento lento
Aurora- quello veloce è difficilissimo
Elia- per me è facilissimo, ma poi mi si stancano le braccia
Dejan- facilissimo, ma mi si stancano le mani
Jacopo- io vado sempre in bici e faccio le salite e mi stanco le gambe

E come vai in bici?
Jacopo- veloce

Jacopo ha fatto un collegamento con un’altra situazione
Jacopo – a volte vado lento. Quando c’è la strada diritta vado lento

E sulla salita?
Jacopo- sulla salita veloce, perché devo prendere la rincorsa
Erica- dalla mia nonna c’è un bella piazza grande e io ci posso correre quanto mi pare e poi mi stanco e mi fanno male le gambe

Quandoi vai lento?
Elia- io quando gioco la partita a pallone , quando tengo la palla al piede mi si stanca il piede e poi quando vado lento...Io ho una grande discesa e ci vado piano piano perché ci sono le buche
Lisa- certe volte in bici quando vado in salita vado lenta perché è ripido – quando sono in discesa invece vado veloce
Valerio- io a basket mi stanco perché quando vado veloce e palleggio mi si stanca il braccio, non riesco più a palleggiare e gli altri me la prendono. Vado lento quando mi fa male il piede, perché un po’ corro

Ma ci sono cose che fate lentamente quando non siete stanchi?
Valerio- sì, a fare la lezione
Aurora- io casa ho un piazza spaziosa in mezzo alla strada dove non passano le macchine e ci porto la bici e pedalando velocissimo mi stanco le gambe

In quali situazioni fai le cose lentamente?
Aurora- quando sono in casa a fare ginnastica, e la faccio lenta, però mi stanco
Myr- l’altro ieri da mio zio, che ha un campo dove giochiamo a palla – dopo un po’ che tiro i calci e lui li tira a me, io mi stanco

Come lo fai il movimento?
Myr- lento

In quale situazione vai veloce, oppure vai lento?
Myr- vado lento quando vado a giocare a palla con mio zio – vado veloce quando vado in bicicletta
Dean- quando arrivo da scuola e scendo dal pulmino vado veloce perchè ho la discesa. Invece quando salgo vado lento sennò mi stanco
Erica- quando vado a prendere all’asilo il mio fratellino parto da una discesa lunga senza buche e vado veloce e quando salgo vado lenta sennò mi stanco

Stamani ero in ritardo e ho guidato veloce. Quando Valerio palleggia a basket va veloce poi si stanca e gli prendono la palla .... lui sulla discesa ci va lentamente per via delle buche, invece loro andavano veloci in discesa…
Siamo sulla discesa piena di buche, come ci andiamo?
Myr- lenti sennò cadiamo
Myr- lento per evitare di cadere
Jacopo- io ci vado veloce e faccio i salti . Cadevo solo quando la bici era nuova. Ora sono diventato bravo e so fare le impennate

Se diventiamo esperti in una cosa, la possiamo poi fare velocemente?
Elia- sì

Ma prima di diventare esperto?
Elia- la devo prima imparare. Prima la faccio lenta, poi divento esperto e la faccio veloce
Elia- mi è venuta un’idea: quando vado a casa vado lentamente sulle buche così divento esperto e ci posso andare veloce

Ma vale solo per la bici?
Elia- no per tutti

Se devo imparare al PC?
Lisa- mi devo esercitare molto e quando so già fare una cosa posso andare veloce. E non ti stanchi
Aurora- si diventa esperti per diventare più veloci

E per diventare più esperti?
Aurora- provare provare provare provare
Myr- e poi basta

Ma se poi imparo bene a fare una cosa posso andare supervelocissima o no?
Aurora – poi sbagli
Valerio- non devi andare velocissimo- se vai piano impari
Jacopo- quando si va velocissimi la catena della bici si leva

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14 dicembre 2005


GRUPPO A
Facciamo un’ attività simile alla volta scorsa . E’ un gioco. L’obiettivo: controllare il nostro corpo e capire quali sono le situazioni più adatte a usare movimenti veloci e movimenti lenti
Facciamo un applauso, prima velocissimo
(lo fanno) adesso lento (lo fanno)

L’applauso deve essere lento o veloce?
Tutti: veloce

Adesso troviamo un’ altra attività che deve essere fatta velocemente
Nico: a nascondino; te conti e noi bisogna trovare subito un posto deve nascondersi e lo devi trovare a corsa sennò ti scoprono
Alessio: acchiappino: uno scappa e l’altro lo deve acchiappare, quindi devi andare veloce
Aurora: io..............ehm.....lupo mangiafrutto: uno deve fare il lupo e uno deve fare il frutto. Se il lupo dice banana e quello dice che non c’è….. se dice pera e dice che c’è, quello deve scappare, e se l’acchiappa diventa lui il lupo.

...e il frutto deve...?
Aurora- ah, velocemente

Giacomo: Lupo ghiaccio: un bimbo fa il lupo e gli altri 2 sono umani. Se il lupo ne prende uno lo ghiaccia e poi l’altro bambino deve ritoccare quello che è stato ghiacciato, le li tocca tutti e due ha vinto

Altre situazioni in cui il corpo si muove lentamente?

Jacopo: 1,2,3, stella a volte ci si deve anche fermare

Quando il bambino che è girato non ti vede, te come ti devi muovere?
Aurora: velocemente

Pensate a un’ attività dove bisogna fare le cose lentamente
Francesca: danza. Ci sono delle bambine che si muovono piano, certe volte stanno anche ferme
Nico: a pallavolo bisogna lanciare la palla e c’è la rete nel mezzo e se la tiri di là la devono ributtare di qua

E questo avviene velocemente?
Nico, no a scatto, veloce
Alessio: piscina, ci sono i bambini che nuotano lentamente
Anna: quando si corre in acqua si va piano
Laura: ora vado in un’altra piscina perché mamma non può più portarmici – in piscina ci si va piano

Tutte le cose si devono fare velocemente?
Tutti- no alcune piano e alcune veloci

Se faccio una passeggiata devo andare veloce o lenta?
Laura: (cammina) questo movimento è piuttosto lento – sennò se vai veloce sembra che corri

Dipende da quello che voglio fare
Anna- ad esempio quando sei in ritardo devi correre, quando hai tempo puoi andare lento

E quando si fa la lezione a scuola?
Alessio, Giacomo, Jacopo, Nico: con calma
Laura: veloce
Aurora: un po’ veloce e un po’ lenta
Nico: ma quando sei sempre a scrivere qualcosa e la maestra va avanti ti devi sbrigà, sennò rimani indietro

Aurora, cosa ne pensi di quello che dice Nico?
Aurora: in certi momenti bisogna essere veloci

Perché in certi momenti bisogna andare con calma?
Nico: perchè se te ha tempo, ma vai di furia….
Laura: sennò se vai di furia ti viene una schifezza e non ci capisci più niente
Francesca: bisogna andare con calma, però certe volte anche veloci

Se devo raccontare una storia posso farlo in fretta?
Nico: se la fai da solo puoi andare con calma perché nessuno ti mette la furia
Aurora si impegna ad andare più veloce
Laura si impegao ad andare più lenta



GRUPPO B

Faremo un gioco: obiettivo principale è imparare a capire quali sono i momenti più adatti per muoversi velocemente o lentamente. Partiamo col gioco. Quale parte del corpo volete muovere?
Ne fanno alcuni con le mani (lento e veloce)

Come sono le mani quando si va lentamente?
Myr: sembra che ci sia una calamita sotto
Lisa: ti si stancano le mani, diventano pesanti

Facciamolo lentamente sul pavimento
Lisa: si sente sempre la calamita, ma non ci si stanca come prima

In quali situazioni, giochi ecc vi muovete velocemente?
Erica: Faccio ginnastica e a volte quando si fa la corsa vado veloce
Viola: Quando vado in piscina batto i piedi per nuotare e li batto velocemente sennò non mi muovo
Elia: io vado a pallone e corro veloce insieme alla palla per fare goal in porta
Dean: io corro velocemente perché quando arrivo la mattina a Kunfù devo fare riscaldamento

Quando vi muovete lentamente?
Valerio: quando c’è la salita in bici
Viola: io faccio una specie di sport che si chiama Tai-Chi, si fa tutto lentamente

Facciamo tutti come Viola
Lisa: mi sto rilassando
Erica: a ginnastica c’è una trave che quando ci si cammina indietro io vado lentamente

A scuola ci sono delle cose da fare con calma?
Elia: la fila
Lisa: fare la fila di evacuazione
Valerio: si va veloci – tipo a corsetta
Elia- no bisogna andare normali, camminare
Lisa: quando si sente suonare l’allarme ci si mette in fila nell’ordine che già sappiamo
Valerio: quando suona l’allarme bisogna camminare e mettersi in fila nell’ordine come hanno detto le maestre.

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11 gennaio 2006



GRUPPO B
Osservare bene quali parti del corpo utilizziamo. Il gioco è questo: si formano delle coppie e si fa il gioco della fotografia. Un bimbo si blocca in una posizione e l’altro dovrà assumere la posizione più uguale possible
MIRANDA/VIOLA: al mare a prendere il sole
DEAN/ELIA: in piscina

Elia: Dejan ha sbagliato: io avevo il braccio sinistro appoggiato sul pavimento
Dean: ho sbagliato la posizione del braccio ....ho sbagliato la posizione del braccio sinistro

Avevi anche cambiato la posizione delle gambe. Puoi correggere queste due cose? Cosa dovevate fare per assumere la stessa posizione?
Lisa: mettersi nella posizione giusta
Elia: siamo stati un po’ distratti

Ma c’è anche qualcos’altro – ci basta osservare una cosa?
Elia: no, per se osservi solo le gambe, poi il braccio non ti torna più

Quindi dobbiamo osservare più….?
Viola: ..più particolari

Cioè più posizioni diverse
Viola: una gamba era in un modo e una in un’altra
Lisa: bisogna RICORDARE la posizione del compagno e vedere se abbiamo fatto bene

Dove ve lo ricordate?
Elia: nella mente
Erica: pensare
Lisa: bisogna memorizzare la figura, la posizione del compagno
Viola: come nel gioco del memory

E la figura è come se fosse una fotografia. Dean te la sei costruita un’immagine nella mente?
Dean: sì ma non ho osservato tante bene. La prossima volta devo memorizzare bene e fare la stessa figura
Nella vita ce ne sono si situazioni in cui bisogna osservare bene per fare bene?Elia: io nel giardino prima ho osservato le cose per farci una casa, poi l’ho costruita nella mente e poi l’ho fatta
Lisa: provare a ricordare la figura

Poi il modello sparisce e noi bisogna averlo osservato bene e poi ricostruirlo nella mente
Elia: se uno se lo scorda poi non lo sa più come lo deve fare e lo fa sbagliato
Lisa: se uno perde un cane, prima lo deve memorizzare, sennò non lo trova



GRUPPO A

Giacomo, dovrai assumere una posizione come se ti facessi una foto. Gli altri bimbi guardano.Sei al mare in piena estate e ti sei sdraiato sulla spiaggia a prendere il sole.

Aurora e Nico ripetono la posizione di Giacomo

Sono stati bravi ?
Laura: sì perché hanno ascoltato
Alessio: hanno osservato
Alessio: Giacomo si era messo sdraiato per terra e Nico e Aurora dovevano fare come Giacomo, quindi hanno osservato

Hanno ascoltato o osservato?
Laura: osservato
Nico: osservare come aveva messo le braccia, il corpo, le gambe

Osservare più cose o una sola?
Nico: se uno non osserva bene….

Che posizione hai cambiato Nico?
Nico: ho cambiato la posizione del braccio
Nico: se uno cambia posizione di alcune parti, cambia tutto

Laura fa una posizione in cui nuota
Alessio e Francesca la imitano

Alessio e Francesca sono stati abbastanza bravi?
Giacomo: sì perché quando lei faceva quella posizione loro l’hanno osservata attentamente e sono riusciti a vedere la posizione del corpo, in particolare delle braccia e delle gambe
Nico: anche della testa

Allora bisogna solo osservare? Voi come avete fatto?
Alessio: abbiamo guardato tutte le parti come le aveva messe Laura.

E poi?
Aurora: anche ascoltato

Chi parlava?
Aurora: la maestra

E poi cosa bisogna fare per poter rifare bene la posizione?
Laura: hanno visto che ha messo il braccio così e si è sdraiato
Alessio: ci siamo anche messi nella posizione

Adesso fate tutti la stessa posizione mia
Tutti la sbagliano

Come mai nessuno è riuscito a imitare la mia posizione?
Nico: perché hai fatto veloce

…e quindi non siamo stati in grado di....?
..............
..............

....Il cervello non ha potuto…?
Nico: riflettere
Alessio: ricordare
Laura: sennò sbagli


Dove si ricorda?
Giacomo: col cervello

Come il tuo cervello è riuscito a ricordare?
Laura: abbiamo visto i movimenti

…nel tuo cervello hai ricordato…
Nico: … un’immagine. E te la sei ricordata

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18 gennaio 2006


GRUPPO A
Facciamo il gioco del modello, si deve assumere una posizione e rimanere fermi per qualche secondo. Assumere una posizione immobile. Uno fa il modello e gli altri si voltano. Senza guardare imitate la posizione di Viola.
Myr: ma se siamo girati non possiamo vederlo com’è, e quindi non ce la faremo mai
Valerio: serve girarsi per poter guardare con gli occhi

Voltatevi tutti e guardate bene Viola. Chi sa la posizione di Viola? (Tutti alzano la mano). Myr, prova tu a rifarla
Viola: ci si è avvicinato

Ci prova Valerio
Viola: è sbagliato

Ci prova Lisa
Viola: così così
Valerio: è facile!
Lisa: se te non ci sei riuscito, perché l’hai detto!

Sei consapevole che questo gioco non è tanto facile?
Valerio: è facile, però…
Elia: per me è difficile, perché nessuno trova la posizione

Quando diventerà facile?
Lisa: quando si saprà fare
Myr: quando l’hai imparato a fare
Valerio: diventerà facile quasi subito
Viola: Dean ha un’unica cosa che non ha messo bene:

Ci prova Erica a spostare l’unica cosa che non va bene di Dean
Erica ci prova, ma non riesce
Viola: no, ma anche lei si è avvicinata. Dean è stato il più preciso

Dean, sei capace di trovare il tuo errore?

Dean: la mano sinistra, perchè io stavo appoggiato con il gomito, mentre Viola sta appoggiata sul palmo della mano

Anche la mano destra è appoggiata sul ginocchio. La prima cosa da fare è…?
Tutti: osservare attentamente
Viola: quello che ha osservato di più è stato Dean

Cosa dovevate osservare? La posizione di che cosa?
Viola: di Viola?

E’ abbastanza presiso dire così?
Dean: non deve essere memorizzata nella mente come se fosse una foto

Ma cosa deve essere memorizzato nella mente?
Viola: la mia posizione del corpo, non il colore, la lunghezza dei capelli ecc. Quelli non contano

Devo capire quali sono i particolari importanti da ricordare
Quali sono i particolari importanti da osservare?

Myr: i piedi, le mani

Come sono fatti?
Myr: no, come devono stare i piedi, come devono andare sotto
Viola: la posizione
Myr: la posizione dei piedi, delle mani, delle ginocchia, delle gambe e la posizione delle braccia

Quindi la posizione delle varie...?
Myr: cose
Lisa: ..... parti del corpo

Cosa serve poter osservare attentamente la posizione delle varie parti del corpo?
Valerio: devi guardare

…e poi…?
Valerio: ascoltare

E’ necessario ascoltare in questo lavoro?
Valerio: No

In quali altre situazione a casa , nel gioco o a scuola dovete guardare con attenzione e riprodurre un modello?
Erica: ad esempio quando la maestra scrive una cosa alla lavagna e noi dobbiamo copiare
Elia: se sbagli non è tanto uguale. Pinocchio ha la doppia c e se non ce la metti hai copiato male
Myr: quando uno fa la lezione di casa, se sbaglia non fa niente, basta che dopo lo aggiusti

Come oggi, quando abbiamo corretto le posizioni per farle uguali a quelle di Viola.
A avete capito cosa ha detto Myr? “ anche se faccio lo sbaglio, l’importante è che trovi l’errore”, altrimenti non posso correggerlo.

Valerio: va fatto con calma e tranquillità, per bene...in maniera....perfetta

Altre situazioni in cui bisogna imitare un modello?
Dean: lo specchio
Viola: il gioco del memory
Lisa: a ginnastica la maestra ci fa imparare le figure nuove e noi bisogna rifarle – finché non si fanno bene bisogna riprovare
Elia: anche l’allenatore ci fa imparare delle cose nuove e noi bisogna farle uguale, per esempio gli stop del calcio
Dean: io ce l’ho nel Konfù


GRUPPO B
La volta scorsa abbiamo fatto il gioco delle foto, oggi facciamo il gioco del modello
Laura: che è?...quello dei vestiti?

Facciamo attenzione alla posizione del corpo. Vi voltate tutti verso la maestra. Anna va a fare il modello e voi imitate la sua posizione.
Laura: e come faccio?
Francesca: non posso perché sono girata dall’altra parte
Jacopo: non posso perché sono girato dalla parte che non c’è Anna
Alessio: non posso, perché sono girato di spalle e quindi non posso vedere di dietro la posizione di Anna

Chi ha dato la motivazione più corretta?
Nico: Alessio ha dato la motivazione più completa perché ha detto bene

Perché ti sei voltato?
Nico: mi ero voltato perché….
Laura: ….per vedere che posizione di Anna?

Aveva ragione a voltarsi per vedere?
Laura: no, perché la maestra aveva detto di non voltarsi

Perché è una regola. Ma Nico aveva ragione. Perché? Io posso vedere la posizione di Anna senza voltarmi?
Laura: No, perchè è di dietro

Anna, fai la posizione. Chi la vuole ripetere? (Francesca, Laura)
Anna: Francesca no, perché si è messa con la gamba di là.....con la gamba sinistra. Laura ci è andata vicina, ma non uguale

Jacopo, fai la stessa posizione (Nico prova a rifarla)
Anna: non tanto bene
Nico: perchè sbirciando ho visto veloce solo una gamba ma non ho guardato bene le braccia
Jacopo: ho capito che il piede che stava ...... questo piede qui...il piede destro doveva stare dalla parte sinistra....la gamba destra bisogna metterla per terra appoggiata sul pavimento
Anna: io pensavo la gamba sinistra e quella destra tirata su

Laura e Jacopo hanno qualche problema con la destra e con la sinistra. Hanno osservato confondendole
Nico: girandomi sbirciando non si vede tanto bene, ma se lo fai bene allora sì

Cosa è necessario fare per osservare bene?
Tutti: girarsi....e osservare
Allora devo osservare che capelli ha, il colore degli occhi..?
Jacopo: no, osservare come è messo il modello del corpo
Francesca: come è la posizione della modella
Alassio: no! Come è messo di posizione

Ma cosa?
Laura: il corpo, le mani,...
Jacopo: le parti del corpo
Nico: tutte le parti del corpo

In quali situazioni voi dovete osservare attentamente tutti i particolari e riprodurli?
Nico. a ginnastica...
Alessio: a laboratorio
Nico: nella stanza del computer
Nico: a pallone, se l’allenatore ti dice “tira in porta”
Alessio: in piscina. Se l’istruttrice dice fai dorso o altro, te lo devi fare
Nico: imitare nella maniera giusta
Francesca: a scherma quando la maestra dice di mettersi in posizione noi bisogna farlo
Nico: anche a casa
Laura: a scuola, guardare questa lavagna. Bisogna guardare e ricopiare preciso.


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1 marzo 2006



GRUPPO A

Formate un cerchio
All’inizio non ci riescono - Valerio coordina la formazione del cerchio e alla fine ci riescono

Chi si ricorda quali giochi si facevano l’ultima volta?
Elia- noi ci si girava e un bimbo faceva una forma, e quando era pronto noi si osservava bene, si alzavano le mani e poi si faceva la forma uguale

Il gioco veloce-lento. Chi mi dice il nome di un animale che va molto lento?
Valerio: elefante
Myr: lumaca
Laura: tartaruga
Miranda: gatto, cane
Aurora: chiocciolina
Elia: uovo ....pulcino .....maialino

Fra tutti quelli nominati, qual è quello più lento?
Mirando: ....tartaruga
Aurora: chiocciolina, perché va più piano
Laura e Myr: no!
Elia: lumaca e chiocciola

Allora scegliamo la lumaca. Ora mi dovete dire un animale veloce
Tutti: leone, cane gatto ghepardo, leopardo, tigre

Qual è quello più veloce?
Valerio: tigre
Laura: leone
Elia: ghepardo
Myr: leopardo

OK, scegliamo la tigre perché anche Miranda la conosce
L’insegnante indica alla lavagna l’uno o l’altro animale, e gli alunni, al segnale, si muovono lenti o veloci

Allora, com’è andata?
Nico: non ci siamo fermati perché non abbiamo guardato alla lavagna
Myr: bisogna guardare la lavagna perché sennò non capiamo se dobbiamo camminare veloci, lenti o fermarci


GRUPPO B





Guardate questa pagina, cosa vedete?
Lisa- è il carro
Francesa- in questo diegno ci sono tante stelle e alcune stelle – non tutte- formano un carro – e loro per farlo vedere meglio ci hanno fatto delle linee collegate
Alessio- c’è un ragazzino che sta pensando – sotto c’è anche scritto
Erica. Ha il lapis alla bocca e ha chiuso gli occhi
Nico- quando metti la matita qui vuol dire che pensi
Francesca- se aveva gli occhi aperti invece di pensare mangiava il lapis
Dean- il bambino sta pensando perché ha il lapis, anch’io lo faccio quando voglio pensare
Lisa: ma questo ragazzo che sta pensando cosa c’entra con il carro?
Giacomo: questo bambino qui sta pensando alla costellazione del carro
Anna: lui sta pensando ad un carro
Francesca: questo ragazzo si immagina il cielo e pensa che le stelle formano il carro
Alessio: il bambino sta pensando da tanto tempo che è venuta sera e sono venute le stelle e hanno formato il carro
Dean: forse le due immagini non sono collegate fra loro
Francesca: ma sono accanto!
Erica: forse sta pensando a un altro disegno, perché lui ha disegnato
Anna: ha disegnato sulla lavagna delle stelle, poi ha usato il gesso e ha collegato le stelle, non tutte perché dobbiamo finire noi

Osservate "Un momento…sto pensando"
Lisa: un momento è evidenziato
Nico: l’hanno fatto più spesso perché vuol dire che è importante
Erica: la frase un momento corrisponde alle stelle

Come mai la frase è in due colori e ci sono i puntini?
Nico: perché ci non due cose, una più importante e una meno

Leggetela, rispettando la punteggiatura
Francesca: la cosa la dice il bambino
Giacomo: forse la maestra gli ha chiesto una domanda e la domanda era quella del carro e lui risponde “un momento sto pensando”
Lisa: forse i puntini servono a capire anche le parole “sto pensando” – chiede un altro po’ di tempo per pensare perché deve capire
Francesca: lui ci deve pensare prima di rispondere
Dean: se non si pensa si risponde a caso e si può sbagliare

Allora abbiamo capito che bisogna prendersi un pochino di tempo per pensare e dopo dare la risposta


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8 MARZO 2006

GRUPPO A
Formare un cerchio
Elia: bisogna allargarci
Nico: bisogna strettirci

Che gioco abbiamo fatto la volta scorsa?
Valerio: la lumaca che va lenta e la tigre che va veloce. Quando te mettevi la mano sulla lumaca noi andavamo lenti e quando la mettevi sulla tigre noi si andava veloce
Miranda: Myr e Aurora si sono anche fermati
Aurora: quando la maestra teneva la mano lontana dalla lavagna

Come si deve camminare senza guardare la lavagna?
Aurora: non si può perché sennò si sbaglia
Mirando: anche senza guardare si può sapere se ci si deve fermare perché te facevi rumore sulla lavagna con l’anello

In quali altre situazioni o giochi anche a casa o nello sport, dovete controllare il vostro corpo e decidere se fare una cosa velocemente o con calma?
Nico: a pallone – l’allenatore ci dice di andare veloce o piano, di girare....
Valerio: io mi alleno a basket tutti i giorni dopo mangiato
Elia: io a casa invento dei giochi. Ci metto un sasso per arrivare. Io corro veloce, poi mi fermo, poi vado piano ecc, finché non arrivo al sasso.
Aurora: a casa mi invento dei giochi, per esempio “vola palloncino”. Mi faccio gonfiare un palloncino, poi lo lancio in aria leggerissimo e vola, poi cade a terra e io lo rilancio nell’aria

Quando dovete decidere di fare una cosa velocemente?
Nico: quando io gioco con gli a mici, per esempio a nascondino
Valerio: a calcio faccio tiri lunghi e mio fratello non riesce a pararli
Elia: se devo andare a scuola ed è tardi devo fare veloce
Aurora: io quando mi sveglio, sveglio anche il mio papà perché voglio andare dalla mia cugina
Nico: io faccio tutto veloce anche la domenica perché voglio andare a cavallo, invece il mio babbo la domenica vuole essere rilassato e io gli metto fretta
Elia: la domenica faccio tutto con calma la mattina, perché tanto a scuola non ci vado, poi vado alle terre, poi si va a tagliare un po’ di legna e pi si ritorna a casa, tutto con calma
Miranda: io quando vado a scuola faccio tutto lento. Mio fratello, quando mamma gli dice “sveglia! che devi andare a scuola”, lui non vuole perché vuole dormire – Quando vado da mio zio vado veloce perché mi riesce giocare
Valerio: la domenica mi sveglio veloce per guardare i cartoni animati (mi lavo il viso, mi vesto, faccio colazione, mi lavo i denti velocemente) e poi posso guardare i cartoni
Aurora: quando ho voglia di sbizzarrirmi corro velocissima , vicino a casa mia, sulle mattonelle di marmo, dentro il cancello, nel cortile – scrivo lentamente, faccio la lezione lentamente a casa, mi lavo lentamente i denti, mi vesto lentamente, mi metto i calzini lentamente, metto le scarpe, allaccio le scarpe, ...lentamente- accendo lentamente la TV
Elia: siccome la domenica ho la partita e non voglio fare tardi, mi vesto velocementeNico: quando devo venire a scuola e sono sempre a letto la mia mamma mi dice sempre: “veloce!” e io dico che la scuola non scappa, alla fine mi alzo e mi vesto


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22 MARZO 2006


GRUPPO B
L’insegnate consegna la scheda della Copertina Organizzazione Punti. Si rilegge quello detto la volta precedente

Cosa vi sembra che ci sia rimasto da dire? – Costellazione significa...?
Giacomo: costellazione è come tante stelle che ogni volta si mettono in un certo modo che fanno pensare a tipo a un carro o a qualcos’altro
Myr- nella parola costellazione c’è la parola stella

Ma queste stelle ci sono veramente?
Tutti: sì
Io le ho viste davvero (cerchio, carro, unna cosa strana, sembra tipo un sole, la testa di un cavallo)

Allora perché io non le vedo mai?
Myr: perché te lo devi immaginare il disegno
Francesca: non è che nel cielo ci sono anche le righe! Devi guardare attentamente e te lo devi immaginare
Viola: quando vedi una specie di forma, tu la devi perfezionare, per esempio, questa costellazione te la puoi immaginare unendola. A questo disegno, che hanno fatto il disegno…

Ci sono le stelle che disegnano?
Tutti: no!!!
Viola: le stelle sono in un punto, poi te le immagini nella testa
Lisa: sono le stelle che producono questo disegno, sono loro che lo formano

Allora sono le stelle o sono io?
Lisa: tutte e due
Viola: loro te lo cominciano tu lo perfezioni, per esempio il cavallo di Anna, lei ha visto qualcosa che gli somigliava e poi con la mente lo ha perfezionato
Francesca: le stelle non è che disegnano col pennarello, loro si mettono a caso e per caso formano una forma. Non solo le stelle possono fare questo, ma possiamo anche farlo noi
Viola: se tu ti immagini un disegno nella mente, lo puoi anche disegnare. Myr: succede anche a me. Prima me lo sono immaginato in testa e poi l’ho disegnato
Giacomo: A me non succede sempre. Io quando vedo le costellazioni me le tengo nella mente e poi le disegno
Viola: io non mi riferisco solo alle costellazioni. Succede anche con te, se ti vedo, poi mi ricordo nella mia mente e ti disegno
Giacomo: questo allora sì, sono d’accordo
Alessio: succede anche a me qualche volta
Anna: a me succede poche volte
Francesca: io sono a casa con il mio babbo e la mia mamma e ho voglia di fare un disegno e non disegno cosa c’è in casa, ma cose che ho in mente, anche nella natura. Prima me le ricordo, me le costruisco nella mente
Viola: succede con tutti gli oggetti che hai intorno, non solo nel disegno

Se le stelle ci sono, ma le linee me le devo immaginare, le linee sono VIRTUALI
Facciamo il gioco di Francesca
Francesca: noi facciamo come le stelle, ci mettiamo d’accordo con una forma e la facciamo

Prima decidono la forma, poi la fanno


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5 APRILE 2006


GRUPPO A
L’altra volta abbiamo fatto il gioco lento/veloce con gli animali. Fate finta di avere finito adesso questo gioco. Dovete dire in quali altre situazioni riceviamo l’indicazione di andare piano o veloci. L’altra volta erano i disegni che ci davano queste indicazioni

Nico: quando si va in macchina si può andare veloce quando non c’è traffico, se uno vuole. Se c’è traffico devi andare piano e qualche volta ti devi anche fermare

In quali altri casi dei segnali ci danno delle indicazioni?
Elia: anche al semaforo: rosso devi stare fermo,verde devi andare – l’arancione ci indica di stare attenti
Elia: una casa alta, se ci metti il terrazzo è più bassa
Miranda: quando uno è stanco va piano – quando non è stanco cammina forte
Nico: una volta correvo, poi mi sono stancato e sono andato sempre più piano
Elia: lo Stop dice che bisogna fermarci- se non ci sono cartelli puoi andare veloce
Nico: quando vai in macchina e vedi i birilli dei lavori in corso bisogna rallentare
Valerio: il divieto di sosta: se vedi un parcheggio e dei camion vedi che c’è una croce e ti devi fermare e andare via perché lì non ci puoi parcheggiare

Se sentissimo il pianto di un bambino, cosa ci dice?

Nico: andare giù e vedere cosa è successo, e se è necessario aiutarlo

Altri casi?
Elia: il temporale: si sente il tuono e si capisce che forse piove, e allora devi metterti il cappuccio o l’ombrello
Valerio: oggi è una bella giornata e poi se stasera piovesse e io dovessi uscire, il tuono è un segnale che ti fa capire che piove
Miranda: qualcuno suona e si sente il rumore del campanello. Vuol dire: apro la finestra e guardo chi suona

Se la maestra dice: bimbi ora facciamo un lavorino facile facile, cosa vuol dire?...
Aurora: ....che il lavoro che ci dai è facilissimo e probabilmente non si può fare in fretta e furia ma si può fare con l’impegno
Laura: no vuol dire che il lavoro è facilissimo
Miranda: che lo fai in poco tempo. I lavori facili ai bimbi piacciono tanto
Nico: perché noi ci sente meglio
Laura: liberi!
Elia: perché non c’è da pensare, si riesce a farli bene
Laura: e non ci vuole aiuto da nessuno
Nico: senza difficoltà

Se invece la maestra dice: oggi c’è da fare un lavoro molto impegnativo?Miranda: vuol dire che è un lavoro difficile
Elia: probabilmente ci sarà bisogno di tanto tempo
Miranda: non ti senti tanto libera
Nico: in difficoltà
Aurora: e magari chiedi aiuto ai compagni o alle maestre
Nico: ma prima ci si pensa

Vi ricordate il gioco che facevamo prima di andare a pranzo?

Laura: sì! si sentiva il profumo della mensa e molti hanno indovinato cosa c’era

Se sento odore di bruciato in cucina...?
Laura: vuol dire che c’è qualcosa che sta bruciando
Nico: una volta la mi’ mamma è andata a stendere i panni e quando è ritornata ha trovato tutto il fumo

Se passa una macchina per strada e mi suona il clacson...?
Aurora: mi devo spostare

Se sento il rumore di uno sparo...?
Aurora: penso che un cacciatore sta sparando a qualche animale e allora cerco di mettermi in salvo, scappo e mi allontano
Nico: se con la motosega tagli un albero grosso devi dire: scansatevi sennò può cascare
Laura: devi capire da te che ti devi spostare, sennò l’albero ti cade addosso


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19 APRILE 2006


GRUPPO A
Vi ricordate che cosa abbiamo fatto l’ultima volta?
Elia: il gioco. L’attività dell’altra volta erano i rumori che succedevano
Nico: mi sembra sulla velocità
Valerio: no quello si è fatto la volta precedente
Miranda: chi corre lento/veloce - chi corre lento si stanca

Si rilegge il verbale della volta precedente

Come l’abbiamo fatta l’attività dell’altra volta?
Tutti: immaginando

Quali erano le situazioni da immaginare?
Elia: abbiamo immaginato situazioni in cui bisogna andare veloci o lenti
Laura: bisogna immaginare le situazioni di velocità e lentezza

Con cosa le immagini?
Laura: con la testa, la mente, il cervello
Valerio: abbiamo fatto un’attività con la velocità e la lentezza e abbiamo cercato di pensare a delle cose, immaginare delle cose che ...

Dì una situazione in cui devi andare veloce o una in cui devi andare lento
Valerio: se dormi tanto la mattina, devi fare tutto alla svelta sennò perdi il pulmino – Quando il mio babbo mi dice: “smettila di correre perché poi ti fai male”
Laura: sulla strada devi andare piano perché se vai veloce c’è una macchina davanti e ci monti sopra.

La macchina davanti ti dice che devi andare piano
Valerio: in macchina, se ci sono i lavori in corso, devi rallentare. Se vedi le strisce e due signori che attraversano e sei su una moto ti devi fermare

E se sei un pedone?

Nico: ...le strisce allora ti dicono di attraversare sulle strisce pedonali

Se entro in casa tua e vedo una siringa appoggiata su un mobile...?
Aurora: significa che qualcuno deve prendere una puntura

Se entro e vedo un passeggino...?
Laura: significa che c’è un bambino piccino

Se trovo la tavola apparecchiata con torta e candeline…?
Aurora: significa che qualcuno sta venendo a cena........stanno per venire degli ospiti
Miranda: devo pensare che ci sia una torta buona
Laura: devi pensare che qualcuno fa il compleanno oggi
Tutti gli altri: come dice Laura
Aurora: ....che si sta festeggiando un compleanno

Qual è il segnale che ti dice che c’è un compleanno: la torta o le candeline accese?

Aurora: la torta
Miranda: le candeline accese
Aurora: mmmm.....sì, mmmm
Elia: le candeline accese vuol dire che un bambino o una bambina fa il compleanno

Quale segnale ho dato a Valerio poco fa?

Laura: se qualcuno apre la porta lui ci picchia la testa

Il fatto che sia dietro la porta è un segnale?

Nico: sì, che c’è un pericolo

Allora siete consapevoli di questo pericolo?
Laura: sì, io non ci andrei, perché se aprono la porta io mi faccio male

Quale segnale ti dà la porta dietro di te?
Valerio:..... segnale che...... tipo...... Pericolo.
Nico: che se ti ci metti sdraiato e uno apre, becchi una bella botta
Elia: non ci devi stare davanti perché è pericoloso

Se si apre la porta e entra la custode, che segnale ci dà?
Elia: o dà gli avvisi, o le schede
Miranda: che qualcuno viene per dare una merenda a qualcuno
Nico: o sennò che deve dire una cosa all’insegnante



GRUPPO B

Oggi faremo delle attività su una scheda. Per fare questo lavoro ci sono delle regole da seguire, quindi bisogna ascoltare bene le regole e ricordarsele:
· La scheda non deve essere completata per forza
· Oggi si fa solo la prima parte in alto
· Ci sono due modelli e bisogna rifarli uguali ai modelli
· Ogni punto si usa una volta sola
· Non ci sono tranelli, i punti sono tutti quelli se servono



Guardate il primo riquadro
Myr: un quadrato e un triangolo
Giacomo: tantissimi puntini
Viola: bisogna unire i puntini per avere la forma richiesta – ci sono anche altri quadrati con dentro in puntini – ci sono queste due forme non sono messe nella stessa posizione
Giacomo: la posizione può cambiare
Dean: ci sono punti più grossi punti più piccoli

Fate il primo riquadro
Jacopo: qualcuno è attaccato, uno sopra all’altro
Giacomo: il riquadro nella seconda riga al centro era difficile
Anna: per me era facile
Francesca: a me non tornava neppure la prima riga il terzo riquadro
Anna: c’erano dei punti grossi per il quadrato
Alessio: e quelli ci aiutavano. Quando c’erano i punti grossi, quelli erano un aiuto
Lisa: bisogna distinguere il quadrato dal triangolo. Bisogna stare attenti alle forme
Myr: quelli che mi sono rimasti difficili hanno tutti i punti piccoli